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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Agguato all'arcivescovo Betori: si analizzano i video e le testimonianze

Le forze dell'ordine continuano a visionare i video dopo l'attentato nella sede arcivescovile di Firenze. Don Brogi è ancora in prognosi riservata ma le condizioni sono stazionarie

La caccia all’uomo continua.  Si vuole braccare l’uomo che venerdì sera ha sparato al segretario dell’arcivescovo Betori. Si setacciano gli orari, le testimonianze e i video. In cerca di un fotogramma e sperando che qualcuno che abbia visto qualcosa parli.  L’indagine si è traferita più sulle scrivanie che sulla strada; in un primo momento si era pensato ad uno squilibrato ma visto la dinamica dei fatti le convinzioni sono mutate alquanto.

DINAMICA- L’attentatore conosceva bene la sede arcivescovile. La facilità con cui si è avvicinato all’auto del monsignore, e l’agguato stesso, cassano l'ipotesi dello sprovedduto. Ieri sono stati vagliati e incrociati gli orari delle telefonate arrivate al 118. Nei nastri sono rimasti impressi quei primi momenti di concitazione. Alle 19.32 arriva la chiamata al 118. Una suora grida: "Mandate un'ambulanza, hanno sparato, hanno ferito il segretario del vescovo". "Sparato?". "Sì sparato". Dopo aver raccolto i dati essenziali per l'invio dei soccorsi, l'operatrice dà dei consigli: "Ce l'ha un panno asciutto? Tamponi la ferita con un panno asciutto...". ...".

Addirittura don Paolo Brogi non si sarebbe subito accorto di essere stato ferito, tanto che, dopo l'aggressione, è riuscito a salire in ascensore per raggiungere il primo piano dell'edificio, con l'intento di chiamare la polizia. Ieri la digos ha fatto visita al don, per raccogliere particolari sulla fisionomia dell’aggressore, grazie anche al suo identikit. La prognosi del segretario rimane riservata ma le condizioni sono stazionarie. Grande e sentita solidarietà verso l’alto prelato e don Brogi è stata espressa nei giorni scorsi dal mondo della politica. E ieri anche dai credenti quando Betori ha raggiunto il Duomo, scortato a distanza dagli uomini della digos, all’ingresso nella cattedrale è stato accolto da un grande applauso.
 

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