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Cronaca

Agguato all’arcivescovo Betori: ricostruito il film dell’attentato

Ricostruita come un film la dinamica dell'attentato all'arcivescovo Betori all'interno della Curia fiorentina. Si verificheranno le fasi dell'aggressione e i tempi

Gli investigatori hanno terminato, alla presenza dei due clericali, l’arcivescovo Betori e il segretario rimasto ferito don Brogi, la dinamica dell’attentato del 4 novembre scorso. Ora il film verrà usato dagli inquirenti per verificare tutte le fasi dell’aggressione e soprattutto i tempi. Come ricostruito nell'immediatezza dell'agguato quella sera un uomo entrò nell'androne della curia fiorentina approfittando dell'ingresso dell'auto su cui viaggiavano i due sacerdoti. L'uomo si avvicinò alla vettura: prima fece fuoco contro don Brogi, che era già sceso, e poi si avvicinò a Betori e lo minacciò puntandogli una pistola alla testa prima di fuggire.  

Ieri il vice presidente del Senato Vannino Chiti mettendo in relazione i due attentati accaduti nell’ultimo bimestre ha detto che “Non esiste una Toscana felix”. ''Bisogna non sottovalutare quanto sta accadendo in Toscana:  prima l'attentato all'arcivescovo di Firenze, Mons. Betori, nel quale rimase ferito il suo segretario. Un attentato del quale ancora manca il responsabile, ma che non risulta credibile poter attribuire ad uno squilibrato. Due giorni fa l'assassinio di due cittadini senegalesi e il ferimento di altri. Nella stessa giornata l'arresto, in un blitz antimafia, di esponenti operativi di un clan legato alla camorra. Non c'e' un filo comune che lega queste vicende, ma sono tutti segnali inquietanti di una situazione che sarebbe grave continuare a sottovalutare''.  
 

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