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Cronaca

Aggressione a studenti nel 2015: esponente di Casapound condannato in primo grado

Galgani: “Pronunciamento esemplare che tutela gli offesi e i diritti costituzionali”

E’ arrivata ieri la sentenza di condanna in primo grado a sei mesi di reclusione nei confronti di due uomini, uno dei quali militante di Casapound, che il 14 giugno 2015 avrebbero aggredito alcuni ragazzi nel centro storico durante l’iniziativa “Le Giornate del Lavoro” della Cgil. 

“Accogliamo positivamente questa sentenza che prende una posizione netta su un episodio di violenza fisica e psicologica - dichiara Elisa Porciatti, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi della Toscana -. Questi uomini, apertamente neofascisti, vedendo il nostro gruppo di giovani ragazzi passeggiare per Firenze con qualche bandiera rossa sulle spalle, ci aggredirono con violenza, lanciandoci addosso bicchieri di vetro e strappandoci le bandiere di mano, picchiandoci con le nostre aste e dicendoci 'La resistenza è morta': una vera e propria aggressione squadrista”. “Alla luce di questa condanna - prosegue Porciatti - chiediamo che il presidente della Consulta di Firenze Mattia Micunco, appartenente a Casaggì, prenda le distanze da quei fatti”.

“Il fascismo non è un’opinione ma un reato - commenta la segretaria generale Cgil FirenzePaola Galgani - che si manifesta con atti concreti molto gravi; atti che in questa città - Medaglia d’Oro della Resistenza, ricordiamolo - si sono verificati più volte in misura diversa, compresa la strage del 2011 in piazza Dalmazia. Si tratta di una sentenza esemplare, che tutela intanto i diritti degli offesi e poi i valori costituzionali come il diritto di manifestare il proprio pensiero, punendo aggressioni motivate da sfondi di avversioni politiche”.

CASAPOUND

Il movimento della destra radicale ha diffuso della precisazioni: "In primo luogo nell'episodio è stato coinvolto soltanto un militante di CasaPound, mentre l'altra persona è estranea all’organizzazione. Il diverbio che ha condotto alla condanna è avvenuto per questioni non inerenti l'attività di CasaPound e al di fuori di qualsiasi iniziativa della nostra associazione. Peraltro è stato un diverbio tra ragazzi giovanissimi e che ha avuto conseguenze estremamente lievi per tutte le persone coinvolte, come si evince dalle carte processuali. 
A ciò si aggiunga che non si tratta di una condanna definitiva bensì di un giudizio di primo grado contro il quale il nostro militante si appellerà in tutti i successivi gradi disponibili". 

"Ci sia consentito di far notare come, curiosamente, tale sentenza giunga con una “puntualità” eccezionale, ad appena tre giorni dalle elezioni nonostante l'episodio incriminato fosse avvenuto oltre due anni e mezzo fa. Siamo comunque pronti a querelare chiunque tenti di strumentalizzare a fini elettorali una vicenda totalmente estranea a CasaPound Italia e alla sua attività".

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