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Cronaca

Valdelsa, lo studioso americano: “L'affresco conteso è di Michelangelo”

Il piccolo borgo di Marcialla esulta: “La 'saggezza popolare' lo dice da sempre”

“E' un affresco di Michelangelo”, quello custodito nella chiesa di piazza Brandi a Marcialla, borgo nei pressi di Barberino Valdelsa. Lo assicura l'esperto americano Robert Schoen.

L'affresco monumentale che raffigura la Pietà nasce da un disegno di Michelangelo Buonarroti. Ci sono voluti decenni di studi ma alla fine la storia sembra dar ragione alla 'saggezza popolare'. Negli anni si sono susseguite le ipotesi più svariate sull'affresco. Gli ultimi studi dicono che Michelangelo ha progettato, disegnato e probabilmente in parte realizzato una Pietà per il convento di Marcialla all'età di quindici anni.

Il dato da cui prende le mosse la ricostruzione storico-artistica è la presenza documentata di Michelangelo nel territorio valdelsano, area di confine tra Barberino Val d'Elsa e Certaldo.
L'artista, adolescente, fu ospite dei frati agostiniani a Marcialla alla fine del quindicesimo secolo. E' proprio in quegli anni, tra il 1490 e il 1495, che il giovane decise di ricambiare l'accoglienza dell'ordine religioso, che risiedeva nel luogo dove oggi è situata la chiesa di Santa Maria a Marcialla, offrendo in segno di riconoscenza il disegno e il progetto di una Pietà.

La mano michelangiolesca, che si distingue per semplicità, limpidezza della composizione, armonia nelle forme, impianto piramidale, tonalità acquerellate, è la certezza sulla quale si costruisce l'attribuzione elaborata dallo studioso di New Orleans Robert Schoen, uno dei massimi esperti di Michelangelo di fama internazionale.

E' stato lo studioso americano a definire e confermare la paternità michelangiolesca dell'affresco che adorna il braccio destro dell'ex convento questa mattina nella chiesa di Santa Maria a Marcialla.

Quanto all'iscrizione, l'acronimo rinvenuto sopra l'altare, alla base del dipinto, BMF, l'esperto americano ritiene che possa essere attribuita all'uomo di fiducia, amico di Michelangelo, Bastiano Mainardi (1466-1513), genero di Domenico Ghirlandaio, coinvolto negli anni successivi nella realizzazione del dipinto.

“Il prossimo passo – commenta il sindaco di Barberino Valdelsa Giacomo Trentanove – è l'approfondimento tecnico dell'opera che avverrà nelle prossime settimane con l'utilizzo di strumentazioni ad infrarossi”. Un nuovo incontro con Schoen è fissato tra il 5 e il 7 maggio per una nuova valutazione con macchine fotografiche digitali ai raggi infrarossi.

Ci si domanda ancora per quale ragione Michelangelo fosse a Marcialla, area decentrata del contado fiorentino, in quegli anni. Benchè non ci siano elementi certi che lo testimoniano, si suppone che la permanenza in campagna di Michelangelo sia legata alla cacciata da Firenze del suo mecenate, Lorenzo il Magnifico. E' probabile che l'artista sia stato invitato ad allontanarsi dalla città per evitare di essere coinvolto nei dissidi politici che si stavano verificando in quel periodo.

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