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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza della Indipendenza

Sanità: addio a Manfredo Fanfani, pioniere della ricerca clinica

Il fondatore dell'omonimo Istituto in piazza Indipendenza si è spento ieri sera a 98 anni

Grave lutto nel mondo della medicina. È morto ieri sera nella sua abitazione a Firenze, all’età di 98 anni, il professor Manfredo Fanfani, fondatore nel 1954 dell'Istituto di ricerche cliniche in piazza Indipendenza che porta il suo nome. I funerali si svolgeranno presso la Basilica di San Miniato al Monte martedì 11 febbraio, alle 11.30.

"Con Manfredo Fanfani, Firenze e la Toscana perdono uno dei pionieri della sanità privata, un instancabile ricercatore all'avanguardia nel campo della ricerca clinica e nell'utilizzo di nuovi strumenti per la diagnostica e le analisi di laboratorio” dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia).

“Sin dalla fondazione nel 1954, la struttura è stata fra le prime a introdurre metodiche di automatizzazione del laboratorio di analisi mediche e strumenti diagnostici ad alta tecnologia innovativa – aggiunge il vicepresidente- . Accanto all’evoluzione tecnologica, l'Istituto Fanfani si è fatto apprezzare nel corso dei decenni dai fiorentini per la qualità del servizio e le relazioni con il paziente”.

L'istituto Fanfani, dopo una prima sede di via della Pergola, venne trasferito nel 1964 in piazza Indipendenza, dove si trova ancora oggi. Al grande pubblico, la struttura d'eccellenza è nota soprattutto perché è qui che, solitamente, si svolgono visite mediche dei calciatori della Fiorentina. L’azienda ha oltre 100 dipendenti ed  è seguita da tempo dai figli Stefania e Fabio Fanfani, quest'ultimo console delle Filippine e decano del Corpo Consolare di Firenze.

Nel maggio 1967, Giorgio La Pira visitò l'istituto e ne rimase estremamente colpito: “Caro professore- disse nell'occasione il "sindaco santo" a Manfredo Fanfani -  ho provato tanta gioia nel vedere un luogo di speranza: non un laboratorio di analisi mediche, ma una “concentrazione” di bellezza, di sanità e di vita. Auguro ogni bene, che tutti i suoi malati possano trovare nell’ossigeno di pace e di bellezza che respirano la medicina per guarire. Grazie".

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