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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Abiti usati: nei bidoni gialli 1.700 tonnellate l'anno

Ecco dove finisce l'immensa mole di indumenti raccolti

Sono oltre 1.725 le tonnellate di abiti usati raccolte complessivamente nel 2017 (+2% sul 2016) dalla cooperativa sociale San Martino, nell'ambito del progetto 'Ri-vesti' promosso dalla Caritas di Firenze a partire dal 2000 e che riguarda, oltre a Firenze, i comuni di San Casciano, Tavarnelle, Bagno a Ripoli, Scandicci, Impruneta, Calenzano, Greve, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa.

Nella sola Firenze, attraverso i 249 raccoglitori gialli sparsi per la città, ne son state raccolte circa 1.029 tonnellate. Dove finiscono tutti questi indumenti?

“Il 75% del totale lo rivendiamo a ditte specializzate, operanti soprattutto a Prato, che selezionano gli indumenti e a loro volta li rivendono come abiti usati. Poi in gran parte prendono la via dei Paesi dell'Africa, dell'Est Europa, del Sudamerica o dell'Asia”, spiega il direttore della cooperativa, Francesco Grazi, che ha illustrato ieri a Palazzo Vecchio il bilancio dell'attività.

Il ricavato delle vendite (ad un prezzo compreso tra i 34 e i 44 centesimi di euro al chilo) serve in parte per coprire i costi di gestione e del personale della cooperativa, ma soprattuto per dare un regolare lavoro a chi è in difficoltà. “Il nostro scopo è inserire al lavoro persone svantaggiate. Su 9 addetti alla raccolta 5 appartengono a questa categoria”, dice Grazi. Il resto del ricavato finanzia invece progetti della Caritas, dalle mense ai centri di accoglienza.

Il 25% della 'raccolta' viene invece lavorata dagli stessi operatori della San Martino: i vestiti in buono stato finiscono nella rete delle parrocchie e della distribuzione ai bisognosi. Può capitare di ritrovare alcuni capi nei mercati: questo accade perché gli ambulanti stessi possono rifornirsi e comprarli a loro volta dalle ditte che li hanno acquistati dalla cooperativa. “Chiediamo - conclude Grazi -, di mettere nei raccoglitori solo abiti in buono stato. Il resto sono rifiuti e per noi rappresentano solo un costo”.

Riguardo ai vestiti abbandonati fuori dai bidoni, più volte segnalato dai residenti, “ci scusiamo per quanto successo in passato, la situazione ora è migliorata. Il nostro appello è quello di non lasciare abiti se i raccoglitori sono pieni - chiede il direttore della Caritas Alessandro Martini -. E coloro che cercano vestiti perché spinti dalla necessità possono rivolgersi alle nostre realtà territoriali, che li distribuiscono gratuitamente”.

Da non sottovalutare infine il problema dei raccoglitori abusivi, sempre di colore giallo ma senza le scritte 'Progetto Ri-Vesti' né l'indicazione 'Cooperativa San Martino'. “In questi casi è bene non lasciare alcun indumento e segnalarlo alla polizia municipale. Tali raccoglitori - spiega infatti l'assessore all'ambiente Alessia Bettini -, sono illegali possono fare parte di un circuito alimentato dalla criminalità organizzata”.

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