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Cronaca

6 canzoni che parlano di Firenze

Firenze in musica. Ecco sei canzoni dedicate alla città più bella del mondo. Un mix di note e parole che parlano di nostalgia e orgoglio viola. Dai primi anni del Novecento fino ai giorni nostri. 

La porti un bacione a Firenze di Odoardo Spadaro

Un testo che parla di nostalgia. Lasciare Firenze, si sa, non è mai facile. E questa canzone, datata 1937, racconta proprio di un emigrante costretto ad abbandonare la sua città. Uno dei tanti brani che il maestro Spadaro dedicò alla sua amatissima “Fiore”, famosa anche nella versione di Nada Malanima. 

L'alluvione di Riccardo Marasco

Il menestrello vernacolare racconta il tragico evento che colpì Firenze nel novembre del 1966. Riccardo Marasco sceglie però i toni dell'ironia e della dissacrazione, prendendosi gioco dei fiorentini stessi. Indimenticabile la maledizione che la statua di Dante, dall'alto del suo piedistallo, lancia contro Firenze alluvionata. 

Inno della Fiorentina di Narciso Parigi

Più che un semplice cantante, Narciso Parigi è un simbolo. Emblema della fiorentinità più autentica, Narciso ha cantato Firenze in tutte le sue forme, donandole quello che, ancora oggi, è l'inno della sua squadra regina. Undici atleti e un solo cuore, rigorosamente viola. 

Firenze l'è piccina di Leonardo Pieraccioni

Tenera e ironica al tempo stesso, la canzone firmata dal regista toscano descrive Firenze con toni simili a quelli di Odoardo Spadaro. E nel suo essere così piccina, con quell'aeroporto che sembra un giocattolino, rimane sempre la città più bella del mondo. 

Firenze (canzone triste) di Ivan Graziani

Nel 1980 il cantante abruzzese Ivan Graziani si guadagnò un posto nella Hit Parade grazie a questo brano. Firenze diventa qui la malinconica cornice di una sfortunata storia d’amore. Da ascoltare con fazzolettini a portata di mano.

Firenze sogna dei Litfiba

Non poteva mancare  quella band  che Firenze ce l'ha nel sangue e nel nome. Il gruppo di via dei Bardi inserisce il brano “Firenze sogna” in quell'album-capolavoro che è “Terremoto” (1993). E se il titolo ricalca quello di una vecchia canzone di Spadaro, per il testo e le sonorità i Litfiba scelgono un registro ben diverso. Da ascoltare a tutto volume.

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