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Cronaca

Emergenza casa, il SUNIA lancia l'allarme: a ottobre 118 sfratti

Dieci persone in tutto, due famiglie. Arriva lo sfratto per morosità. Donne e bambini nelle case famiglie, gli uomini per strada o all'albergo popolare. Da qui la denuncia del SUNIA

Firenze e la Toscana in balia di una vera e propria emergenza, quella del disagio abitativo. La parola sfratto non è più un unicum, un problema circoscritto; comincia a farsi prassi, una prassi silenziosa. Così ieri il SUNIA ha alzato la voce e ha denunciato l’ennesimo sfratto avvenuto con l’ausilio della forza pubblica. Ad essere sgomberata una famiglia residente in una casa all’Argingrosso, un appartamento riscattato in uno stabile di case popolari.

La casa, secondo il sindacato, fino a ieri era abitata da una famiglia numerosa: un nucleo familiare di origine magrebina composta da due fratelli, le loro mogli e ben 6 figli (di cui 5 minorenni). “Entrambi i padri di famiglia – hanno fatto sapere dal SUNIA – hanno perso il lavoro nel campo dell’edilizia”. Chiusi i rubinetti delle entrate, chiusi quelli delle uscite. Pochi soldi per vivere, nessuno per l'affitto: 750 euro al mese più 100 euro per il condominio. E così è scattato “inesorabile” lo sfratto per morosità. Dalle mura di casa, alla strada.

“Nonostante – continua il SUNIA – la famiglia fosse utilmente collocata nella riserva speciale sfrattati, nonostante la presenza di minori di cui il più piccolo ha meno di un anno, l’avvocato della proprietà non ha voluto sentire ragioni. La famiglia è stata accompagnata per strada con tutte le loro masserizie”.

FUTURO – In strada con gli oggetti di una vita. Così il SUNIA, l’ufficio casa e i servizi sociali del Comune, si sono adoperati per far sì che donne e minori fossero ospitati nelle case famiglia. Agli uomini invece è andata peggio: loro dovranno trovarsi una soluzione autonoma. In poche parole o una soluzione di fortuna, o la strada oppure, se c'è posto, l’albergo popolare. “Anche oggi – commenta il segretario regionale del SUNIA Simone Porzio – abbiamo assistito all’ennesimo episodio di macelleria sociale nei confronti di una famiglia direttamente colpita dalla crisi del lavoro e strozzata dal caro affitti”.

NUMERI – Queste le cronache. Da qui l’analisi di un fenomeno dalle dimensioni sempre più impressionanti che descrive bene, forse meglio di altri, gli effetti reali della crisi che da tempo ha cominciato ad intaccare fasce della società un tempo immuni da questo aspetto perverso del sistema economico. In questo caso sono i numeri a venire incontro alla questione, perimetrando quella che ogni giorno di più rappresenta una vera e propria emergenza sociale: a Firenze solo ad ottobre agenti di polizia e ufficiali giudiziari sono e saranno impiegati a compiere ben 118 sfratti. Una cifra imponente, una voragine: 118 sfratti per 118 famiglie. Un moltiplicazione che immediatamente palesa l’asticella del problema.  “Strutture di accoglienza strapiene – racconta Porzio – assistenti sociali che brancolano nel buio, case popolari che non vengono assegnate”. Da qui muove l’accusa alle istituzioni: “Il silenzio della politica è assordante. Si vergognino”.

AFFITTI – Ed è per questi motivi che il SUNIA, CGIL insieme agli altri sindacati inquilini venerdì prossimo, durante la giornata mondiale “Abbassare gli affitti per fermare gli sfratti”, incontreranno il Prefetto di Firenze. In quella sede le parti sociali chiederanno “una cabina di regia per coordinamento dell’emergenza abitativa e una riduzione drastica del numero delle esecuzioni con forza pubblica”. Ma il SUNIA avverte: “Proprio in concomitanza con l’incontro con il Prefetto, un’altra famiglia con minori e madre invalida, che abita in Piazza Pier Vettori e che ha diritto ad avere una casa popolare che non c’è rischierà di essere messa per strada senza se e senza ma”.
 

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