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Loris Pinzani, nato nel 1963 a Firenze, dove vive. Laureato in psicologia presso l'Ateneo fiorentino, specialista in psicologia clinica. Svolge attività di psicoterapia a Firenze e Roma. Coordina intensa attività di ricerca in ambito clinico, ha individuato e teorizzato le componenti del "Processo Anevrotico Terapeutico" PAT; autore di saggi di psicologia clinica, in cui ha teorizzato la metodica riabilitativa, isolandone le componenti. Autore di pubblicazioni specialistiche, è redattore rubriche di psicologia presso reti televisive, direttore scientifico de ilgiornaledipsicologia.it , componente del comitato di redazione della testata neuroscienze.net , consulente di psicologia su reti televisive e radiofoniche. Su Firenzetoday tratterà argomenti di psicologia e psicoterapia legati ai fatti di cronaca e risponderà alle domande dei lettori in "Attualità" e "Psicologia". info@loris-pinzani.it www.loris-pinzani.it Recapito telefonico 3341116316

Psicologia: nel cuore della mente

Femminicidio e impulso emotivo

L'analisi del dottor Loris Pinzani

La Corte di Cassazione ha recentemente riconsiderato una sentenza relativa ad un delitto avvenuto in una intensa esposizione emotiva che tre anni fa aveva portato all'omicidio di una donna. Ovviamente non è possibile giustificare un'azione di simile portata tramite l'emozione esasperata, vissuta da colui che ha compiuto l'atto.

Accade spesso che si taccia un aspetto fondamentale di molti atti di violenza ai danni di soggetti con caratteristiche fisicità ridotte rispetto al soggetto antagonista. In essi incidono aspetti legati ad una diversa gestione della rabbia e dell'aggressività dovuta tra l'altro ad una diversa condizione fisica, ad una diversità di genere (maschio e femmina), ad una differente età ed in ultima analisi, ad una differente consapevolezza. Questi aspetti non possono passare inosservati, dal momento che l'individuo che prevale fisicamente (o in ogni altro parametro) è portato ad approfittarsi con disinvolta facilità della sua condizione di maggiore vigore; tuttavia tale aspetto, pur tipico della natura umana, non giustifica in alcun modo un comportamento aggressivo, soprattutto se estremamente grave e lesivo.

Qualcosa di analogo accade nell'ambito della violenza contro i minori, in cui ben prima della ragione viene espressa una rilevanza fisica oltre che di presunta autorevolezza del soggetto adulto. Dunque non è mai giustificabile un atto di illegittima aggressività, per quanto spinto da una emotività intensa, seppur umanamente comprensibile, nelle relazioni ove prevalga una disparità di forza fisica o di qualunque altra natura. La caratteristica umana (dunque psichica) della capacità di reagire ed elaborare gli impulsi dell'individuo, vale al di là dell'emozione espressa, da cui deriva il comportamento. Almeno da un punto di vista psicologico, non è scagionata una carenza di moderazione che dia adito ad un evidente eccesso comportamentale. L'uomo esprime la sua potenza quando riflette a costo di escludere le pulsioni che, oltre alla legge, sono in effetti contrarie alla natura collettiva della società. Ogni circostanza legata al sopruso di un individuo su un altro esprime un atto umano, ma certamente fallace: l'aggressività illegittima, esercitata ai danni di un simile non è scusabile mediante l'emozione che l'ha indotta. Questo comportamento risale ad una personalità da sottoporre certamente a psicoterapia, ma che la legge faccia il suo corso.

 Per info: info@loris-pinzani.it o www.loris-pinzani.it

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